COMPRARE UN BANCO BAR USATO: COSA CONTROLLARE E QUANTO COSTA
Sono molti i siti e gli annunci su internet di arredamento per bar usato. I banchi bar sono l’elemento di maggior costo dell’arredamento. Come scegliere un banco bar usato e cosa controllare? Quanto costa un banco bar usato?
Sul nostro blog, o dalle mail che arrivano agli indirizzi di contatto, riceviamo spesso pubblicità di banconi bar usati. Inutile dire che questo ha un pochino stimolato la nostra curiosità, e ci siamo messi a caccia su internet di siti che vendono arredo completo, arredamento e banconi usati per bar e locali.
I siti che che propongono arredamento bar usati sono di due tipi. Da una parte ci sono le ditte di arredamento che hanno anche un settore dedicato all’usato, un po’ come una concessionaria di auto che vende anche macchine usate. Dall’altra parte ci sono i privati che, per aver cambiato arredamento o, più tristemente, per aver chiuso il locale, mettono in vendita il loro vecchio bancone.
Naturalmente è impossibile dire se conviene fidarsi più di un tipo di venditore o di un altro. Le aziende di arredo hanno sicuramente una competenza migliore, ma non sempre vogliono usarla per raccontarci le magagne di cosa stanno vendendo. La miglior cosa è guardare e riguardare meglio possibile l’oggetto che ci viene proposta.
Per far questo, scomponiamo il banco bar nelle sue 4 parti fondamentali.
I FRIGHI, O LA CELLA FRIGO INTERNA. Spesso è la parte più costosa, il vero cuore su cui viene costruito il rivestimento. I frighi hanno di solito una profondità standard di 80cm e possono essere allestiti sia con cassetti sia con sportelli (conviene avere tutti e due, tenendo presente di avere i cassetti nella parte dove si fanno cocktail, miscelazione). Nel valutare l’usato cercate di capire se il frigo fa molta condensa o a problemi di gocciolature e perdita di gas di refrigeramento. E da valutare inoltre la situazione degli scarichi, se il pavimento del frigo è bagnato o ci sono segni di muffa, il frigo potrebbe dare cattivo odore.
I MOTORI DEI FRIGHI. Spesso posti fuori dal banco vero e proprio e a volte addirittura in un’altra stanza, quando non fuori dal locale. Il loro buon funzionamento è fondamentale per la scelta e devono raffreddare senza fare un rumore eccessivo. Se son posizionati all’aperto sarebbe opportuno sincerarsi che abbiano lavorato coperti almeno da una tettoia, soprattutto per evitare sovra riscaldamenti nel periodo estivo.
IL RIVESTIMENTO. È il banco vero e proprio, quello che si vede. È chiaro che quello che ci viene proposto come usato dovrebbe avere almeno un pochino di armonia con lo stile che vogliamo dare al nostro locale, se ci vanno bene tutti non è buon segno, vuol dire che la nostra idea di locale è molto vaga, e come tale sarà percepita anche dai clienti. Nel rivestimento, molto spesso in legno, è da verificare se ci sono parti marcite o impregnate di umidità. Da valutare anche dimensioni e condizioni della vetrinetta delle brioches: funziona il riscaldamento o refrigeramento dei piani? Come sono le luci? I vetri sono rigati?
IL RETROBANCO. È la parte dietro la pedana, che generalmente viene venduta insieme al banco. Di solito è rivestita in acciaio (come devono essere tutti i piani di lavoro) e a volte comprende anche le scaffalature.
Occhio anche alle misure, la media dei banchi in vendita è di circa 4/5 metri, misura che in generale è corretta per un bar a gestione familiare (bar che fanno un grande lavoro di caffetteria o di pasticceria richiedono banchi più lunghi) ma che, è chiaro, devono adattarsi alle dimensioni del nostro spazio. Se è vero che un grande banco non entra in una stanza piccola, anche un banco molto piccolo in una stanza molto grande rischia di creare un effetto stanzone, senza armonia e con un senso di freddezza.
Alcuni degli annunci che abbiamo trovato sono inerenti banchi bar realizzati per le fiere e le esposizioni. In questi casi bisogna pensare che spesso i materiali con cui sono realizzati sono, più che economici, non fatti per durare.
Quanto costa un bancone bar? Le offerte che abbiamo trovato non scendono quasi mai sotto i 5000€, e spesso volano oltre gli 8000. In nessun caso (fra quelli che abbiamo visto noi) è prevista una rateizzazione. Considerato quanto costa aprire un bar, nel senso dell’investimento iniziale, può darsi che il risparmio di un banco usato non valga la pena. Fatta la spesa del bancone poi, bisognerà pensare ad una pedana antiscivolo sotto la quale passino tubi e cavi, e ai lavori stessi di allacciamento dei collegamenti stessi, elettrici, dell’acqua e degli scarichi.
In un post di qualche tempo fa avevamo parlato anche dei banchi bar realizzati da IKEA, abbiamo fatto una nuova ricerca in questo senso, e al negozio IKEA di Parma abbiamo trovato un banco a meno di 800€, ma senza la parte frigo. Se siete a caccia di altre idee per arredare il nostro bar con pochi soldi potete trovarle in questo post, in questo, e infine in questo, dove si parla della tecnica del microcemento.
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