La disposizione interna degli armadi: quando il “dentro” è più importante del “fuori”.
Fino a poco tempo fa c’era ancora chi aveva l’ardire di sostenere che in camera da letto l’armadio fosse soltanto un’ingombrante presenza di cui sarebbe stato molto meglio poter fare a meno, adducendo per questa affermazione motivazioni già allora abbastanza blande, che col tempo sono andate addirittura affievolendosi fino praticamente a sparire. Del resto, lo sanno tutti, le abitazioni sono mediamente sempre più piccole e quindi, se è vero che qualche volta può essere brutto avere in camera un armadio sproporzionato o che non sfrutta bene lo spazio in cui è collocato, quando non c’è posto altrove occorre per forza mettere dove si dorme una “grande armadiatura”, anche se la superficie a disposizione non è poi troppo ampia.
Gli armadi in fin dei conti sono una vera “manna del cielo” per ogni casa e ci se ne rende conto man mano che la famiglia cresce. Oltretutto un grande armadio posto su una parete di confine di un appartamento, in una camera da letto costituisce il più valido isolante contro i rumori del vicino o provenienti dall’esterno, così come ci protegge dal clima che da fuori refrigera o riscalda le pareti. E poi vogliamo parlare della comodità che si trova nell’avere subito a portata di mano, appena alzati, tutti gli abiti con cui intendiamo vestirci, invece di vagare mezzi addormentati per la casa in cerca del guardaroba ?
Di armadi però, ce ne sono tanti ed è dunque abbastanza difficile pensare a quello che può risultare il migliore per noi, sia per quanto riguarda il suo aspetto, sia per quanto riguarda la sua funzionalità e quindi la sua disposizione interna.
A proposito dell’interno però -benché ognuno di noi abbia esigenze diverse, secondo il tipo di vita che conduce, le abitudini che ha e gli altri spazi che per riporre di cui dispone nella propria casa- è possibile esaminare le misure, le attrezzature e gli ingombri di un armadio “tipo”, in modo che ciascuno possa progettare il “suo” contenitore ideale in base alle proprie specifiche necessità. Avere una idea precisa di ciò che serve è infatti utile sia per poter fare proposte concrete al mobiliere, sia per orientarci con maggior chiarezza tra i molti modelli della produzione esistente, scegliendo “la composizione” più adatta per noi fra le tante esistenti.
Come dividere lo spazio interno
Per ottenere risultati soddisfacenti è però necessario per prima cosa calcolare, anche sommariamente, quanti vestiti, quante giacche, quante valige e quanta biancheria dobbiamo riporre nell’armadio; ad ogni voce dovremo aggiungere un 10%/20% per i futuri acquisti. Il lavoro è lungo, ma per consolarci pensiamo che un armadio sbagliato, oltre a essere comunque una grossa spesa, potrebbe essere una causa non trascurabile di una nostra evitabile fatica quotidiana.
Questo calcolo ci consente invece di operare, ad esempio, una prima netta separazione tra lo spazio per appendere e lo spazio da dedicare ai cassetti e ripiani. Solitamente si suggerisce di dedicare 2/3 dello spazio totale dell’armadio ai capi di vestiario da appendere e di riservare solo il rimanente alla biancheria, agli indumenti piegati, ai vari oggetti dell’abbigliamento (borse, cappelli, scarpe, cinture, cravatte ecc.). Tuttavia va precisato che l’abbigliamento più sobrio e sportivo con cui siamo tutti abituati a vestirci in questi ultimi anni ha un po’ modificato questi rapporti: è indubbio, per esempio, che soprattutto nei “corredi giovanili” ci siano meno cappotti e più giacconi e giubbotti (pratici soprattutto per chi lavora e si muove all’esterno), come vi sono spesso più maglie e magliette che camicie. Ecco che lo spazio va dunque programmato in modo diverso, confrontandolo attentamente col proprio corredo, più che con una tipologia “generale” di assortimento. In genere si pensa che due siano le altezze adatte ai vari indumenti da appendere, una per cappotti, soprabiti e abiti da donna, l’altra per giacche, pantaloni e gonne, rispettivamente di cm 140 e cm 120. Per i capi alti da ripiegare, come i maglioni, sono molto comodi i cosiddetti cestoni che non sono altro che dei cassetti alti circa 30 cm e che scorrono su guide, permettendo così uno sfruttamento delle parti basse dell’armadio più comodo di quanto consentirebbero i normali ripiani. La produzione attualmente in commercio propone a volte versioni e composizioni di armadi che utilizzano questi “cassettoni” come a formare uno zoccolo continuo, che rimane a vista, in basso, lungo tutto l’armadio. Spesso l’armadio deve ospitare non solo gli abiti, la biancheria personale e il cambio di stagione, ma anche gran parte o tutta la biancheria di casa (lenzuola, asciugamani, tovaglie ecc.), la quale necessita purtroppo di essere posizionata necessariamente in basso, a portata di mano, in modo da poterla avere comodamente a disposizione quando serve.
Per le valige, le borse da viaggio e le coperte di lana, che vengono spostate con minor frequenza, si sfruttano in genere gli spazi più alti (e quindi più scomodi); per le cose, fra queste, che hanno bisogno di essere protette dalla polvere, ci si serve di contenitori o sacchi sottovuoto alti intorno ai cm 30 e larghi almeno cm 90 (meglio 100, quando si hanno i vani abbastanza larghi), in cui sia possibile proteggere ermeticamente i tessuti.
I Cassetti
Oltre alle cassettiere di cui abbiamo parlato, è comodo avere nell’armadio alcuni cassetti il cui numero ovviamente varierà in rapporto agli altri cassetti di cui disporremo nella camera (stiamo parlando dell’eventuale cassettone, settimino, dei comodini attrezzati o altro). I cassetti sono una attrezzatura costosa, ma la loro comodità è così evidente che è quasi inutile sottolinearla. Generalmente ci dovrebbero essere in un armadio almeno quattro (due per persona) cassetti bassi (cm 8-12) riservati alla biancheria intima, ai foulards, ai calzini ecc. e altrettanti di altezza media (cm 12-18) da destinare alle camicie piegate, alla biancheria da notte, alle magliette, alla biancheria da letto, ecc. Naturalmente, se non si dispone di un capiente cassettone, questo numero dovrà essere potenziato adeguatamente, se invece si possiede molti altri cassetti oltre a quelli dell’armadio è bene ridurre quelli interni al mobile.
Le “barre” appendiabiti
Un armadio sufficientemente capiente dovrebbe avere una profondità di cm 60 corrispondente all’ingombro della gruccia inserita perpendicolarmente alla parete di fondo, appesa ad una barra orizzontale. Questa sistemazione è la più vantaggiosa, perché consente di appendere il maggior numero di capi: solo in casi di effettiva necessità (armadi a muro particolari, spazi limitati ecc.) inseriremo le barre nel senso opposto (con le grucce, cioè, parallele alla parete di fondo). Se infatti gli abiti appesi in questo modo necessitano di minor spazio, manca però la visione d’insieme del guardaroba: infatti ogni volta che desideriamo prendere un vestito, bisogna estrarre tutta la barra.
Le misure interne
Come abbiamo detto, prima di fare una scelta occorre dunque valutare la propria “situazione” con approssimazione abbastanza precisa e stendere un elenco minuzioso e “ragionato” di tutto quello che dobbiamo riporre. Quando infatti si pensa in modo generico ad abiti, cappotti, giacche, valige e ombrelli non si ricordano con esattezza le misure del relativi ingombri e si finisce spesso con l’acquistare contenitori costosi che poi, all’atto pratico, risultano poco godibili. Lo “spaccato” qui esposto, corredato da uno schema con le misure più comuni di oggetti e indumenti, può essere di grande aiuto a tutti, in particolar modo a chi vuole far da sé o affidarsi all’opera di un semplice falegname. Ci sono descritti anche utilizzi un po’ inusuali; Certi piani d’appoggio di piccole dimensioni, per esempio, sono incredibilmente utili per riporre in perfetto ordine indumenti ripiegati, scatole e oggetti vari che troverebbero un posto meno adatto nel cassetti, ma non sono spesso presenti negli armadi più venduti.
Circa la disposizione interna dei vari supporti funzionali, è bene chiarire che appendere abiti, cappotti e giacche ad altezze diverse consente di sfruttare meglio lo spazio in relazione sia all’utilizzo stagionale sia al variare della moda che via via dà la preferenza a capi di maggiore o minor lunghezza (pantaloni e giubbotti, per esempio, ormai richiedono un notevole spazio anche nel guardaroba femminile).
Attrezzare intelligentemente un armadio vuol dire dunque sfruttare al massimo tutto lo spazio disponibile. Come si fa? È sufficiente collocare nei punti giusti quei piccoli “strumenti d’ordine”, che ormai è facile trovare ovunque. E avremo la sorpresa di veder raddoppiato lo spazio per cravatte, scarpe, cappelli, borsette… come vedremo…
Prima di scegliere come attrezzare il nostro armadio, facciamo una visita a un buon negozio di mobili e valutiamo le diverse disponibilità di assortimento: sarà, infatti, una sorpresa vedere quante possibilità ci sono per rendere più agevoli le operazioni quotidiane di riporre abiti e oggetti negli armadi. Oltretutto, molti di questi semplici ma razionali sistemi possono essere utilizzati non solo negli armadi ancora in fase di progettazione, ma anche in quelli già esistenti. Altre attrezzature invece, di tipo “strutturale”, richiedono l’intervento del falegname e altre ancora (speciali scocche, variamente articolate, che costituiscono la parte interna delle ante dell’armadio) una produzione industriale specifica.
A questo punto, per calcolare l’ingombro reale degli abiti o della biancheria nel nostro armadio è necessario avere qualche misura più precisa, ricordando che a ciascuna di esse è bene aggiungere un 10% in altezza, per permettere all’aria di circolare, evitando così il ristagno e il conseguente formarsi dei cattivi odori, ed anche per facilitare l’operazione dell’appendere.
Qui di seguito le misure sono descritte comprensive dell’ingombro delle relative grucce. Pantaloni piegati, gonne di media lunghezza, giacche da uomo, camicie appese, giubbotti ecc.: circa cm 90. Aggiungendo un 10% per far circolare l’aria, arriviamo al metro. Vestiti e abiti da donna, completi da uomo, pantaloni stesi: misurano intorno ai cm 120, quindi l’altezza del contenitore sarà compresa nei 130 cm. Cappotti, pellicce, mantelle, abiti lunghi, vestiti da sera: cm 140, quindi cm 150/155 è l’altezza ideale del vano contenitore. Per riporre la biancheria, da casa e personale, ricordiamo che le lenzuola piegate hanno un ingombro di circa cm 30 x 40; le camicie di cm 25 x 35: sarà quindi consigliabile scegliere ripiani o cassetti secondo questi multipli. Così per le maglie cm 55-60, per lasciare un minimo di agio e non stropicciarle; per le lenzuola cm 50-90, ma quando necessario anche 45 sono sufficenti.
Quale chiusura scegliere
Anche in questo caso è preferibile orientarsi sulle soluzioni tradizionali e scegliere ante incernierate che si aprano verso l’esterno. Riserviamo le ante scorrevoli e quelle a soffietto a situazioni particolari, quando, per reale mancanza di spazio, non è proprio possibile fare altrimenti. Le ante scorrevoli, infatti, sovrapponendosi nell’apertura l’una sull’altra, costituiscono un ingombro non indifferente rispetto allo spazio interno disponibile. Anche quelle a soffietto non garantiscono l’utilizzo più razionale dei volumi a disposizione.
Due finiture utili
Da sempre l’armadio è considerato il geloso custode della biancheria personale e domestica; oggi, inoltre, si scopre di nuovo il gusto di sistemare nei cassetti e tra i vestiti, oltre ai prodotti chimici antitarme, i mazzetti di lavanda e i tamponi di erbe profumate proprio come facevano le nostre nonne. Ma questi nostri sforzi per conservare fresca la biancheria rischiano di essere inutili se la polvere e gli odori della casa possono. penetrare nell’armadio. Chiediamo aiuto alla tecnologia utilizzando le ben collaudate guarnizioni in gomma da applicare alle chiusure delle ante per potenziarne le caratteristiche di protezione ermetica. La produzione più qualificata ha già dotato i suoi armadi di queste utili finiture; potremo, comunque, ove non esistessero già, farle applicare da un brave falegname. Non dimentichiamo che sono in produzione armadi dotati di zoccolo sfilabile, che permette un’accurata pulizia; e, ancora, di utilizzare lo spazio delle zoccolo per dei cassetti scorrevoli su delle guide che permettono il ricovero di svariate cose, in particolare di quelle di meno frequente utilizzo.
Armadio stagionale Vs. Armadio a tutta altez za
I due tipi di armadio confermano già di per se stessi la validità di entrambe le soluzioni, purché inserite in un contesto di utilizzo equilibrato e armonico. In pratica si tratta di uno stesso tipo di armadio nei quali, nel primo caso le ante frontali sono divise a metà e consentono quindi di aprire solo una parte di armadio per volta; nel secondo caso invece le ante sono intere e quando si aprono è possibile avere la visione di un intero vano, dall’alto fino in basso. I due tipi di armadi sono diversi dunque per l’uso e per il fatto che quello diviso in due ante di uguale altezza, permette di proteggere maggiormente gli abiti dalla polvere riducendo di fatto di metà il numero di aperture delle ante necessario per riporre e prendere gli abiti al suo interno. Quando ci sono gli abiti lunghi e l’armadio non è alto almeno tre metri, ecco che lo stagionale presenta il problema di lasciare quast’ultimi ripiegati in basso.
Le misure esterne
Qualche volta, anche se ad una prima occhiata sembra che lo spazio non lo consenta, conviene pensare ad un armadio grande che magari arrivi ad occupare un’intera parete, soprattutto se si ha la fortuna di poter utilizzare almeno una superficie d’appoggio unica, non interrotta cioè né da porte né da finestre. Più che la profondità (In genere cm 60 sono più che sufficienti) è comodo poter sfruttare lo sviluppo in larghezza e in altezza, tanto più giusto quanto più intelligentemente suddiviso e organizzato.
Circa le misure dei moduli in larghezza, occorre fare però un po’ di chiarezza: gli armadi vengono in genere prodotti con dei moduli che possono misurare 45, 50 e 60 cm. Moltiplicando questi moduli, si avranno poi le varie misure con cui otterremo la larghezza totale dell’armadio. Un armadio per una camera matrimoniale, per poter svolgere il proprio compito in modo sufficiente, dovrebbe essere composto da 5 o 6 moduli a seconda della parete a disposizione. Le misure che si ottengono sommando i vari multipli sono però abbastanza diverse: Se utilizzeremo 6 moduli da 45 cm otterremo infatti un armadio da 270 cm, se useremo quelli da 50, ne otterremo uno da 3 metri, mentre se comporremo il nostro mobile con i moduli da 60 avremo ottenuto una larghezza pari a 360 cm. In generale le produzioni che per gli armadi utilizzano il modulo da 45 cm, sono quelle più economiche; quelle invece che consentono l’uso dei moduli da 50 cm sono quelle più costose, pregiate e complete. Si può tranquillamente dire che un armadio che permette si essere progettato sia con i moduli di 45, sia con quelli di 50 che di 60, può essere considerato la scelta migliore per chi deve acquistare un armadio che permetta una certa flessibilità di progettazione.
Per quanto riguarda l’altezza è più o meno lo stesso discorso: più sono le possibilità di scelta, più è certamente “migliore”, l’armadio che stiamo per acquistare. Gli armadi di solito possono variare in altezza dai 200 cm ai 300 cm a seconda dalla parete e a seconda della produzione. L’altezza in genere preferita dalla stragrande maggioranza delle persone è quella “media”, che misura cioè intorno ai 250/260 cm, perché è quella che consente di dividere la struttura in altezza in due vani da 120/130 cm, che è poi la misura più adatta ad appendere la maggior parte degli abiti. Questa suddivisione è molto utile perche permette un comodo e facile “cambio stagione”, che è l’operazione che è utile fare quando si sostituiscono gli abiti che stanno di solito in basso, cioè più a portata di mano, cambiando quelli invernali rispetto a quelli estivi e viceversa. Vi è poi da dire che i regolamenti edilizi vigenti, permettono la costruzione di appartamenti con la misura minima in altezza di 270 cm, e questo ovviamente orienta la scelta dell’altezza degli armadi verso la misura che meglio sfrutta lo spazio disponibile.
In questa considerazione è opportuno inserire anche un ragionamento a proposito dei cosiddetti “abiti lunghi” quali sono i cappotti, le pellicce, gli abiti lunghi da donna, gli impermeabili e tutti gli altri abiti che hanno un’altezza che non rientra (compresi di gruccia appendiabiti) nei 120 cm. Per alloggiare adeguatamente questi abiti, sarebbe dunque opportuno disporre di almeno un vano che abbia un altezza di 140/150 cm, cosa che, ovviamente non è possibile se si dispone di una armadio “stagionale” di 250 cm di altezza, diviso in due vani. Per ovviare a questo problema, la soluzione più utilizzata è quella di predisporre un vano doppio o singolo, mettendo in basso una cassettiera e in alto uno o due vani con ripiano, in modo che per differenza si possa ottenere al centro uno spazio unico alto 150 cm. In questo modo sarà possibile alloggiare senza problemi i cappotti, ali abiti lunghi ed i giacconi, senza che quest’ultimi restino piegati in basso.
Contenitori ad anta singola o doppia?
I contenitori a due ante sono logicamente più comodi, perché lo spazio interno doppio permette di “muoversi” con maggior agio e il loro costo è minore perché si usufruisce in qual caso di un’unica struttura portante. Comodi sono però anche i contenitori singoli (larghezza minima cm 45) sia da destinare a cassetti o ripiani, sia da utilizzare per appendere abiti lunghi o pellicce; in questo modo, infatti, questi capi un po’ delicati o decisamente di pregio risultano più isolati e protetti dalla polvere.
L’armadio è pronto, dunque: attrezziamolo!
In verità, non occorre granché per attrezzare un armadio ben progettato, basta prendere con cura visione di ciò che abbiamo da riporre, ed alternare con cognizione i supporti per appendere a quelli per appoggiare.
Vediamone velocemente qualcuno di questi, per poi parlarne più approfonditamente:
oltre ai tradizionali cassetti, ripiani e aste appendiabiti, possiamo scegliere tra cestelli scorrevoli, vassoi porta-camicie, rastrelliere con appositi spazi per gli ombrelli, vani portaoggetti (per vuotare le tasche alla sera, prima di appendere i calzoni), ganci per le cinture, griglie per le cravatte (anche girevoli, per scegliere più comodamente), specchi, barre appendiabiti mobili e manovrabili dal basso (servetti), in modo da evitare la scaletta per arrivare ai contenitori più alti. Inoltre, se nella casa non disponiamo di spazi igienicamente più appropriati, potremo inserire apposite scarpiere dove riporre, perfettamente in ordine, le scarpe che non servono nella stagione; esistono anche speciali ganci con mollette a cui si appendono gli stivali, senza piegarli, in modo che si mantengano in forma. Anche l’interno delle ante può essere attrezzato con ganci, tasche, vaschette in cui si possono sistemare piccoli indumenti (guanti, berrette ecc.) e oggetti vari. Infine, un piccolo ma efficace espediente per rendere davvero più comodo lo scegliere e riporre gli abiti nell’armadio: chiediamo al mobiliere di sistemare al suo interno, in ogni vano contenitore (esclusi ovviamente i cassetti), una fonte luminosa ben protetta che si accenda automaticamente quando. si aprono le ante: per intenderci con un pulsante simile a quello dei frigoriferi. In questo modo, anche se abbiamo fretta o non vogliamo accendere la luce centrale perché qualcuno sta riposando, avremo la certezza di individuare perfettamente quello che ci occorre. Insomma, questo è un piccolo espediente di poca spesa, ma di grandissima utilità.
Circa l’attrezzatura interna, ecco qualche consiglio generale :
Evitiamo sempre, se possiamo, di sovrapporre le cose in modo che sia difficoltoso raggiungerle comodamente. Un ripiano ricolmo di roba non può essere utile a nient’altro che a far rintanare la polvere fra le cose ed aiutarci a dimenticarsi di esse. Molto meglio avere dei ripiani in più con cui suddividere meglio le cose in altezza.
Ricordiamo che è fondamentale una buona illuminazione: non limitiamoci alla luce centrale, ma usiamo almeno altri punti luce interni all’armadio, così da evitare zone buie.
Non lesiniamo sui pali appendiabiti; di cose che si possono appendere e di modi per appenderle ne esistono di tantissimi tipi (con le grucce, le barre, i ganci, le tasche, ecc.) e servono per tutto (dai vestiti agli ombrelli, dai cappelli alle borse, dalle cravatte alle cinture). Il vantaggio delle cose appese, rispetto a quelle ripiegate sta ovviamente nel fatto che quelle appese rimangono meglio stirate e non subiscono pieghe, dunque saranno più pronte per essere messe quando verranno prese dall’armadio per essere indossate.
Lasciamo dunque pure gli abiti, le gonne e i pantaloni appesi senza riparo, ma se non disponiamo di cassetti, proteggiamo le camicie, le maglie e la biancheria intima con delle scatole.
I cassetti dunque mancano o sono troppo pochi? Se non vogliamo le scatole, inseriamo pure quelle cassettiere in plastica acquistabili nei negozi di casalinghi. Nel caso si debbano sistemare invece cose di uso frequente, sarà invece sufficiente aggiungere qualche ripiano in più alla struttura esistente.
Per gli abiti appesi in alto, niente scale o scalette: applichiamo la speciale barra mobile manovrabile dal basso, chiamata “servetto”. Essa è molto comoda e da noi la troverete ad un prezzo davvero incredibile.
I calzoni sono tanti? Inseriamo in un vano dell’armadio un comodo “porta pantaloni”, oppure reperiamo le grucce apposite e appendiamo i pantaloni in quelle; ce ne staranno di più. Se abbiamo a disposizione uno spazio che sia abbastanza alto, sarà meglio servirsi di quegli appendiabiti che sono muniti di pinze: i calzoni, in questo caso, si appendono per l’estremità inferiore e in tal modo mantengono perfettamente la loro piega. Le pinze oltretutto si trovano facilmente in vendita anche separatamente dalla gruccia.
Gli appendiabiti
Ovviamente, non vanno scelti a caso, ma debbono essere proporzionati alle misure degli indumenti cui sono destinati. Esistono da uomo e da donna. I migliori sono quelli di forma triangolare, in legno, in metallo o in plastica ricoperta, con il “collo” non troppo alto e le due estremità arrotondate. Gli appendiabiti destinati ai vestiti da uomo avranno una misura più grande, una sbarra di legno trasversale sulla quale si possono sistemare, ripiegandoli, i calzoni. Per riporre abiti da donna, oltre a gonne e camicette, useremo appendiabiti di tipo leggero senza sbarra trasversale. Potremo scegliere quelli ricoperti in cinz o velluto per i capi delicati, per esempio le pellicce, ed esistono delle grucce fatte apposta per gli abiti leggeri da donna, dotate anch’esse di pinze. Per appendere più camicette contemporaneamente, senza doverle sovrapporre, sono indispensabili le grucce multiple. Per appendere tre o quattro gonne a un unico sostegno, scegliamo grucce munite di diversi ganci affiancati. Per evitare che i vestiti in jersey si sformino, li appenderemo, al rovescio, sugli appendigonna, come se fossero gonne, cioè mediante due fettucce appuntate internamente alla cintura, facendo scivolare il corpino nell’interno della gonna.
L’armadio ideale
Fatte tutte queste giuste considerazioni, è possibile a questo punto pensare a quale potrebbe essere una disposizione ideale da inserire all’interno di un armadio da camera matrimoniale.
Innanziatutto abbiamo detto che esso, dovrebbe essere alto almeno 250 cm e largo circa 3 metri. Detto questo, possiamo considerare congrua una sistemazione interna che preveda la suddivisione in tre parti uguali dell’armadio stesso, il che vuol dire in pratica che avremo un mobile a 6 ante battente oppure uno con 3 ante scorrevoli da circa un metro di larghezza ciascuna.
La prima cosa a cui pensare, sono dunque gli abiti da lasciare appesi, per i quali sarebbe opportuno provvedere a creare quattro spazi di uguale misura (due per ogni persona) in cui riporre gli abiti ed effettuare così comodamente il “cambio stagione”. Dopo di che occorrerà provvedere ai cassetti, i quali potrebbero prendere posto nel vano centrale ed essere 4 (sempre due per persona). Sopra di essi si crea naturalmente un vano abbastanza alto in cui potrebbero essere facilmente alloggiati gli abiti lunghi e la biancheria, predisponendo un funzionale fianco interno, così come si vede nel disegno qui vicino.
Una disposizione del genere sarebbe comoda e essenzialmente completa, ma qualora si decidesse di migliorarla ulteriormente, sarebbe possibile prevedere l’aggiunta di altri accessori, in modo che anch’essi possano essere posizionati nell’armadio senza grossi problemi.
Gli accessori d’abbigliamento
Sono tornati di moda i cappelli: se li amiamo ricordiamoci degli appositi sostegni. Per i cappelli da donna, i reggi-cappelli più classici sono quelli muniti in alto di un cuscinetto, oppure quelli a forma di testina, fabbricati in tondino di terra o di vimini. Per i cappelli da uomo, esiste una soluzione molto pratica: applicare un sostegno di metallo che segua la forma della cupola del cappello. Potremo così disporne due o tre, lo uno accanto all’altro, senza che si sformino. Per riporre i cappelli fuori stagione sono invece molto utili le cappelliere multiple, in plastica o in Cinz, che si appendono al bastone reggi-grucce.
Se il problema sono invece gli altri vari accessori, come cinture, sciarpe e cravatte, non ci resta che ricorrere agli appositi “attrezzi” come il porta-cinture rotondo che si appende come un “ometto” e che può, eventualmente, servire anche per le cravatte. Il porta-cravatta, invece, è un supporto munito di tanti piccoli gancini ed è un altro accessorio che può servire a tanti usi: all’occorrenza ad esso si possono appendere cravatte, sciarpe e foulards, ma anche cinture, cappelli e bretelle. Sono tutti di dimensioni ridotte e poco ingombranti; possono essere attaccati all ‘interno delle porte degli armadi o negli angoli meno sfruttati della cabina-armadio. Una barretta di metallo, leggermente scostata dalla parete di legno 8il fianco dell’armadio), potrà sostituire abbastanza bene il portacravatte e servirà anche per le cinture. Le cinture hanno un accessorio molto pratico, il porta-cinture tondo o a forma di cuore, munito di piccoli ganci : si appende come una gruccia. Le sciarpe si possono infilare in un anello, che deve essere abbastanza largo, fissato ad esempio alla parete dell’armadio.
Se non si dispone di un ripiano adatto a ospitare le borsette, non resta che adottare questa razionale soluzione: il porta-borsette in Cinz o in plastica che non occupa molto spazio ed è praticissimo: è formato da quattro strisce alle quali sono fissati dei ripiani ; su ognuno si appoggia una borsetta. Si può fissare a una parete dell’armadio o appendere al bastone trasversale dell’armadio. Le borsette occupano tanto spazio: collocarle in un cassetto può essere scomodo e può portare via uno spazio prezioso per camicie e golfini. Meglio appenderle “a vista” su un supporto a nastro che le tiene divise una dall’altra; oppure chiuderle in un sacco a ripiani, dotato di chiusura lampo e molto comodo anche per appoggiare i cappelli senza paura che si deformino.
Due semplici accessori ci consentono di sistemare in poco spazio anche gli ombrelli volendo, che in genere non hanno un posto fisso. Il tipo a gancio è quello che richiede meno spazio: i ganci a molla, infatti, possono essere collocati a diverse altezze su qualsiasi parete dell’armadio o del ripostiglio. Il tipo a tasche, più ingombrante ma grazioso, in plastica o in cinz, starà benissimo su qualunque parete dell’armadio. La cosa più importante quando si ha necessità di riporre gli ombrelli nell’armadio è quella di farli asciugare veramente bene. L’umidità infatti, se non rimossa del tutto, potrebbe far arrugginire la struttura in metallo dell’ombrello e, peggio ancora, facilitare da formazione di muffe ed agenti patogeni che possono essere capaci di riempire di cattivi odori in nostro armadio o addirittura di rovinare l’armadio stesso.
Altri utili accessori
Molto utili per custodire oggetti poco ingombranti o delicati (spazzole, calze, foulard ecc.) sono le strisce di plastica o cinz munite di piccole tasche a soffietto. Per i gioielli vi sono poi dei pratici cofanetti, dotati solitamente di tre scomparti sfilabili a cassetto, realizzati in cartone rivestito di carta telata o pelle. Una serie di sacchi e di buste in plastica di varie misure servirà per proteggere gli indumenti dalle tarme e dalla polvere. Per gli abiti e i giubbotti di uso giornaliero sarà sufficiente una mezza foderina che ne ripari le spalle, mentre per i capi indossati solo saltuariamente sarà necessario un sacco custodia.
E le scarpe?
Vietato lasciarle qua e là: fanno disordine; vietato sistemarle nell’armadio degli abiti, sarebbe assolutamente antigienico. Solo una comoda scarpiera risolverebbe definitivamente questo problema, ma quando in casa non c’è posto, risulta spesso difficile inserirla. La soluzione ideale è quella del mobiletto porta-scarpe che può essere anche incorporato nel guardaroba: esso saraà fisicamente separato dal resto dell’armadio e sarà composto da una serie di ripiani da posizionarsi, a distanza variabile l’uno dall’altro (a seconda del tipo di calzature che devono accogliere, cioè se si tratta di scarpe da donna oppure di scarpe da uomo). Nel caso di abbia invece a disposizione molto spazio interno all’armadio, collochiamo le scarpe su quelle strutture apposite in metallo che vengono prodotte apposta per essere inserite negli armadi: esse non sfruttano adeguatamente tutto lo spazio ma hanno il vantaggio di lasciare tutte le scarpe perfettamente esposte alla vista.
Il televisore.
Ebbene sì, anche il televisore è uno degli oggetti che spesso è necessario inserire all’interno dell’armadio. Una volta il problema era dato dalla sua profondità: il tubo catodico era profondo circa 50 cm e questo richiedeva un vano contenitore che fosse profondo almeno 60 cm. Proprio quanto l’intero armadio. Adesso l’avvento dei moderni televisori ultrapiatti ha cambiato notevolmente la questione permettendo soluzioni arredative anche molto originali e funzionali.
Noi ad esempio abbiamo in produzione una tipologia di armadio che consente di appendere la Tv di fronte ad un vano apribile che permette lo sfruttamento di uno spazio interno davvero notevole. Si tratta di una soluzione molto apprezzata dai nostri clienti che preferiscono questa tipologia di armadio, oltre che per la sua specifica funzione, anche per la sua valenza estetica.
Del resto il nostro compito è proprio quello di proporre alla nostra clientela progetti e soluzioni sempre nuovi, che consentano di risolvere con gusto e praticità ogni piccolo problema di arredamento.
Venite a trovarci nei nostri negozi di Dicomano (FI) e di Firenze: potrete avere l’esatta percezione di quanto siamo capaci di fare. Anche dentro al vostro armadio ….
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